Il laboratorio didattico-culturale si propone di assicurare ai nostri utenti uno spazio educativo, sociale, culturale e di apprendimento. Obiettivo principale è mantenere vive le abilità senso-percettive e linguistiche, le capacità creative ed intellettuali favorendo lo studio, la ricerca e il dialogo. Un luogo quindi di ascolto, di espressione e costruzione progressiva di senso per il gruppo, dove hanno preso vita, fra gli altri, i progetti di Autobiografia, Artemente, Fumatto e un Cortometraggio, frutto di un percorso di conoscenza della storia della salute mentale. Questo laboratorio inoltre da loro la possibilità di acquisire alcune nozioni informatiche di base che li facilita poi nella stesura di un giornalino trimestrale, diffuso nel territorio regionale e non solo, in cui raccontano emozioni, sentimenti, aspirazioni, vissuti personali e collettivi.
AUTOBIOGRAFIA
L’obiettivo di questo progetto è stato quello di aprire una finestra sui ricordi dei nostri pazienti, a volte offuscati e confusi, per stimolarli a raccontare e raccontarsi, ma soprattutto osservarsi.
Questo lavoro ha consentito di non perdere i punti di riferimento della loro esistenza che, a causa del tempo e della malattia, possono essere dimenticati.
Hanno parlato di successi, di sconfitte, d’impegni, di errori ma anche di persone care, eventi tristi, rimpianti e speranze.
Il materiale prodotto è stato raccolto in un volume presentato nella Giornata di Studio “Racconti allo specchio” da noi organizzata.
ARTEMENTE – CALENDARIO 2011
La Comunità ha voluto vivere un’avventura emotiva animando i capolavori di pittori famosi, fuori e dentro la tela, per incontrare l’Arte.
Gli utenti sono diventati protagonisti di questo lavoro interpretando con le loro personalità, il loro animo e la loro sensibilità le opere di grandi pittori.
CORTOMETRAGGIO
Con coraggio e curiosità il gruppo ha ripercorso la storia della salute mentale arrivando a conoscere la grande “rivoluzione” di Franco Basaglia: cura e inclusione sociale, valorizzazione dei propri talenti e abilità grazie alla riabilitazione, diritti e dignità da riconoscere e rispettare. Con passione, trasparenza e autenticità gli utenti si sono fatti coinvolgere dalla storia delle loro e delle nostre radici, affrontando l’invadenza delle telecamere per realizzare un cortometraggio in cui hanno raccontato le loro storie che, seppur diverse tra loro, confluiscono in un’unica trama narrativa tra passato e presente per riuscire in futuro a superare “La paura di entrare fuori”.